Pages

24 novembre 2011

Cenni storici sul monastero di Santa Caterina al Sinai


Borsa proveniente dal Monastero del Sinai.


La costante tradizione identifica con il djebel Musa (=montagna di Mosè), a 35 km da Pharan (oggi Feiran)- nella penisola tra il Mar Rosso e il Golfo di Aqaba, che faceva parte della provincia romana di Arabia- il monte dove il Logos parlò a Mosè. Sin dalla più alta antichità il luogo pullulava di eremiti (vedi il Viaggio di Eteria, del 383), e –per proteggerli dai predoni del deserto- l’imperatore Giustiniano attorno al 550 costruì un monastero fortificato, assegnando al suo servizio non poche famiglie originarie del Ponto (i discendenti, tuttora al servizio del Monastero, dicono con orgoglio di essere Romani). Nel VII secolo, a causa degli Arabi, le reliquie della martire Ecaterina (inizi IV secolo), furono traslate da Alessandria nel monastero che , d’allora, prese il nome di Santa Caterina al Sinai. Il Monastero del Sinai aveva un grande Metochio in Messina (con annesso albergo-ospedale) e sterminate proprietà sia nella Sicilia trinacride che nella Sicilia continentale, purtroppo disperse per le note vicende storiche: le numerose località chiamate Santa Caterina- sull’una e l’altra sponda dello Stretto- in origine niente altro erano che “fondi” del Metochio sinaitico. Al Sinai  furono monaci sant’Andrea da Messina (IV secolo), sa gregorio d’Agrigento (VII secolo), Sant’Elia di Enna (+ 903), san Simeone di Siracusa (+ 1035) e persino il celebre Gioacchino da Fiore , di spirito profetico dotato, nato a Celico di Cosenza 1130 e morto a Palermo nel 1202.

Nessun commento:

Posta un commento

Λόγου έλλειψης χρόνου ίσως δεν απαντήσουμε στα σχόλια σας. Να ξέρετε όμως ότι είναι πάντα καλοδεχούμενα και ότι πάντα τα διαβάζουμε. Ευχαριστούμε πάρα πολύ ! Per mancanza di tempo potremmo non rispondere ai vostri commenti. Dovete però sapere che i vostri commenti sono sempre benvenuti e che vengono letti sempre. Grazie mille !