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13 aprile 2014

Lunedi Santo (Da Arch. Dionisio Papavasileiou)



PATRIARCATO ECUMENICO
SACRA ARCIDIOCESI ORTODOSSA D’ITALIA E MALTA
PARROCCHIA GRECO-ORTODOSSA DI SAN DEMETRIO MEGALOMARTIRE
Via dé Griffoni, 3 40123 – Bologna. http: sandemetriobo.blogospot.com
No Prot.: -/2014 Bologna li, 13.04.2014

Carissimi parrochiani e amici della Parrocchia,

Nell’Ufficio Divino di questo giorno, la santa Chiesa invita il fedele a camminare con
Cristo, per essere crocifisso con Lui, a morire ai piaceri di questa vita per amore di Lui al
fine di vivere con Lui. Attraverso la contemplazione mistica che collega gli eventi del
Vecchio e del Nuovo Testamento, essa ci annuncia le future sofferenze dell’innocente che è
il Salvatore nel prototipo del Vecchio Testamento che è il casto Giuseppe, che per la gelosia
dei suoi fratelli fu venduto ed umiliato, ma che più tardi fu ristabilito da Dio. “Giuseppe”
dice il Sinassario, “è il prototipo di Cristo, poiché anche Cristo diventa oggetto della
gelosia da parte delle persone della stessa razza, gli ebrei, ed è venduto da uno dei
discepoli per 30 denari, è confinato in un fosso oscuro e stretto – una tomba – ed essendosi
risollevato con la Sua stessa potenza, domina sull’Egitto, cioè sopra ogni peccato, ed alla
fine lo conquista, e regna sull’intero mondo, mentre con il Suo amore per l’uomo, ci libera
concedendoci la manna misteriosa, per mangiare il pane celeste, la sua carne Vivificante”.
La santa Chiesa ricorda dagli eventi dell’Evangelo l’essiccazione del fico sterile.
Secondo il parere della santa Chiesa, il fico sterile rappresenta l’assemblea giudaica, nella
quale Gesù Cristo non trovò vero frutto, ma soltanto l’ombra ipocrita della legge che
accusava e condannava. Ma questo fico rappresenta anche ogni anima che non porta frutti
degni di pentimento, ed è per questo che la santa Chiesa ci dice anche: “Il fico fu essiccato
perché non portava dei frutti. Dovremmo temere la stessa punizione, o fratelli, portiamo
frutti degni di pentimento a Cristo, che ci concede grande misericordia”. Oltre a questo
racconto dell’essiccazione del fico, l’Evangelo del Mattutino ci edificherà in questo giorno
con la parabola detta dal Salvatore sui vignaiuoli ingiusti, che avevano dapprima maltrattato
e poi ucciso i servi del loro signore, che questi aveva inviato per la raccolta, e
successivamente, anche il figlio del padrone. In questa parabola, che rappresenta il più
vicino paradigma della durezza degli giudei, che avevano prima ucciso i profeti, e con
l’arrivo sulla terra del Figlio di Dio, crocifissero anche Lui, è impossibile non vedere anche
la terribile condanna per i cristiani che infrangono i comandmenti degli Apostoli e dei santi
Padri, e così facendo continuano a crociffigere il Figlio di Dio attraverso i loro peccati.
Nella lettura dell’Evangelo alla Liturgia, la santa Chiesa ricorda la sorte di giudei apostati,
fino ai confini della terra, come sono stati descritti da Gesù Cristo. I fedeli sono
motivati dalla descrizione delle grandi e varie catastrofi e dai segni della distruzione di
Gerusalemme e la fine dei tempi in mezzo al male, guidati dalla magnanimità,
l’imparzialità, la pazienza, la preghiera spirituale e la veglia, e sono confortati nella
promessa del Salvatoreper la diffusione dell’Evangelo in tutto il mondo, “ma per il bene
degli eletti, questi giorni saranno abbreviati” (Mt 24: 14, 22).

NELLA NOSTRA PARROCCHIA:
Lunedì Santo mattina alle 8:30 le Grandi Ore Canoniche,
Lunedi Santo sera alle 19:00 l’Officio dello Sposo (Matuttino del
Martedi Santo)

Καλή Ανάσταση
p. Dionisios

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