Μέγαν εύρατο εν τοις κινδύνοις, σε υπέρμαχον η οικουμένη, αθλοφόρε τα έθνη τροπούμενον. Ως ουν Λυαίου καθείλες την δύναμιν, εν τω σταδίω θαρρύνας τον Νέστορα, ούτως Άγιε, μεγαλομάρτυς Δημήτριε, Χριστόν τον Θεόν ικέτευε, δωρήσασθαι ημίν το μέγα έλεος (Απολυτίκιο Αγίου Δημητρίου)

17 febbraio 2012

Domenica 19 febbraio 2012 (di Carnevale)


Domenica 19 febbraio 2012 (di Carnevale). Tono III
Memoria della seconda e incorruttibile Parusìa del Signore nostro Gesù Cristo, del nostro santa Madre Filotea d’Atene.

Al mattutino si legge il  III Vangelo della Risurrezione (Marco 16, 9-20):
R
isuscitato al mattino nel primo giorno dopo il sabato, apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva cacciato sette demoni. Questa andò ad annunziarlo ai suoi seguaci che erano in lutto e in pianto. Ma essi, udito che era vivo ed era stato visto da lei, non vollero credere. Dopo ciò, apparve a due di loro sotto altro aspetto, mentre erano in cammino verso la campagna. Anch'essi ritornarono ad annunziarlo agli altri; ma neanche a loro vollero credere. Alla fine apparve agli undici, mentre stavano a mensa, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risuscitato. Gesù disse loro: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato. E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demoni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le mani ai malati e questi guariranno».Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu assunto in cielo e sedette alla destra di Dio. Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore operava insieme con loro e confermava la parola con i prodigi che l’accompagnavano.

Alla fine del piccolo Introito si canta:
Venite adoriamoci e prostriamoci davanti a Cristo! Salva o Figlio di Dio, che sei risorto dai morti, noi che a te cantiamo: Alleluia.
Apolytikion della domenica:
Si rallegrino le regione celesti, esultino quelle terrestri, perché il Signore ha operato potenza con il sui braccio: con la morte ha calpestato la morte, è divenuto  primogenito dai morti, dal ventre dell’Ade ci ha strappati,e ha elargito al monto la grande misericordia.
Kontàkion della festa:
Quanto sulla terra verrai, o Dio, con gloria, e tremerà l’universo, e un fiume di fuoco scorrerà davanti al tuo tribunale, e saranno aperti i libri e rese pubbliche le cose segrete: liberami allora dal fuoco inestinguibile, e fammi degno di stare alla tua destra, o Giudice giustissimo.
Letture:
                        Dalla prima Lettera di Paolo ai Corinzi (I Corinzi 7, 8 - 8, 2):
F
ratelli, non è un cibo che ci fa stare davanti a Dio: se non mangiamo, non ne abbiamo mancanza; se mangiamo, non ne abbiamo vantaggio. Badate però che questa vostra capacità non divenga, in qualche modo, motivo di caduta per i deboli. Se uno infatti vedesse te, che hai conoscenza, seduto a tavola in un tempio di ìdoli, la debole coscienza di questi non sarà formata a mangiare le carni immolate agli ìdoli? Così per la tua conoscenza va in rovina il debole, il fratello per il quale Cristo è morto! Peccando così contro i fratelli e schiaffeggiando la loro debole coscienza, voi peccate contro Cristo. Per questo, se un cibo scandalizza il mio fratello, non mangerò più carne, per sempre, affinché non si scandalizzi il mio fratello! Non sono libero? Non sono apostolo? Non ho veduto Gesù, il nostro Signore? Non siete voi opera mia nel Signore? Se per altri non sono apostolo, almeno per voi lo sono; voi siete il sigillo del mio apostolato nel Signore.
                        Dal Vangelo secondo Luca (Matteo 25, 31-46):
I
l Signore ha detto: “Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli santi, siederà sul trono della sua gloria. E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, e porrà le pecore alla sua destra e i capri a sinistra. Allora il re dirà a quelli alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per  voi fin dalla fondazione del mondo. Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero forestiero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero carcerato e siete venuti a me. Allora i giusti gli risponderanno dicendo: Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo accolto, nudo e ti abbiamo vestito? quando ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a te? Rispondendo, il re dirà loro: Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me. Poi dirà a quelli alla sinistra: Allontanatevi da me, maledetti, al fuoco eterno preparato per il diavolo e per i suoi angeli. Perché io ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero forestiero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete fatto visita. Anch’essi allora risponderanno dicendo: Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o in carcere e non ti abbiamo assistito? Ma egli risponderà loro, dicendo: In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi più piccoli, non l'avete fatto a me. E se ne andranno, questi alla punizione eterna e i giusti alla vita eterna”.

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