Μέγαν εύρατο εν τοις κινδύνοις, σε υπέρμαχον η οικουμένη, αθλοφόρε τα έθνη τροπούμενον. Ως ουν Λυαίου καθείλες την δύναμιν, εν τω σταδίω θαρρύνας τον Νέστορα, ούτως Άγιε, μεγαλομάρτυς Δημήτριε, Χριστόν τον Θεόν ικέτευε, δωρήσασθαι ημίν το μέγα έλεος (Απολυτίκιο Αγίου Δημητρίου)

17 luglio 2014

Domenica 20 luglio 2014 (da Arch. D. Papavasileiou)

Domenica 20 Luglio coincide con la festa del profeta Elia Tisbita, che fu profeta del Signore nei giorni di Acab e di Acazia, re di Isræle, e con tale forza rivendicò i diritti dell’unico Dio contro l’infedeltà del popolo, da prefigurare non solo Giovanni Battista, ma il Cristo stesso; non lasciò profezie scritte, ma la sua memoria viene fedelmente conservata, in particolare sul monte Carmelo.
Elia con Eliseo e Samuele, è uno dei più grandi profeti di ione (distinti dai profeti scrittori, come Isaia, Geremia, Ezechiele e Daniele, che hanno lasciato degli scritti inanone dei Libri sacri), e la sua missione fu di incitare il popolo alla fedeltà all'unico vero Dio, senza lasciarsi sedurre dall'influsso del culto idolatrico e licenzioso di Canaan. Elia (il cui nome significa "il mio Dio è Jahvè") nacque verso la fine del X sec. a.C. e svolse gran parte della sua missione sotto il regno del pavido Acab (873-854), docile strumento nelle mani dell'intrigante moglie Jezabel, di origine fenicia, che aveva dapprima favorito e poi imposto il culto del dio Baal.
Quando ormai il monoteismo pareva soffocato e la maggioranza del popolo aveva abbracciato l'idolatria, Elia si presentò dinanzi al re Acab ad annunciargli, come castigo, tre anni di siccità. Abbattutosi il flagello sulla Palestina, Elia ritornò dal re e per dimostrare la inanità degli idoli lanciò la sfida sul monte Carmelo contro i 400 profeti di Baal. Quando sul solo altare innalzato da Elia si accese prodigiosamente la fiamma, e l'acqua invocata scese a porre fine alla siccità, il popolo esultante linciò i sacerdoti idolatri. Elia credette giunto il momento del trionfo di Javhè, e perciò tanto più amara e incomprensibile gli apparve la necessità di sottrarsi con la fuga all'ira della furente Jezabel.
Braccato nel deserto come un animale da preda, l'energico e intransigente profeta sembrò avere un attimo di cedimento allo sconforto. Il suo lavoro, la sua stessa vita gli apparvero inutili e pregò Dio di recidere il filo che lo teneva ancora legato alla terra. Ma un angelo lo confortò, porgendogli una focaccia e una brocca d'acqua; poi Dio stesso gli apparve, restituendogli l'indomito coraggio di un tempo. Elia comprese che Dio non propizia il trionfo del bene con gesti spettacolari, ma agisce con longanime pazienza, poiché egli è l'Eterno e domina il tempo.
Il fiero profeta, che indossava un mantello di pelle sopra un rozzo grembiule stretto ai fianchi, come otto secoli dopo vestì il precursore di Cristo, Giovanni Battista, di cui è la prefigurazione, tornò con rinnovato zelo in mezzo al popolo di Dio, ma non assistette al pieno trionfo di Jahvè. L'opera di riedificazione spirituale, tanto faticosamente iniziata, venne portata avanti con pieno successo dal suo discepolo Eliseo, al quale comunicò la divina chiamata mentre si trovava nei campi dietro l'aratro, gettandogli sulle spalle il suo mantello. Eliseo fu anche l'unico testimone della misteriosa fine di Elia, avvenuta verso l' 850 a.C., su un carro di fuoco.

Nella nostra Parrocchia la festa sarà celebrata secondo il seguente programma:
Sabato 19 luglio 2014 alle ore 17:30 il Grande Vespro.
Domenica 20 luglio 2014 alle ore 9:00 sarà celebrato l'Officio del Mattutino.
Alle ore 10:15 la Divina Liturgia (finiremo verso le 11.30).

Inoltre vi ricordo il sito ove potete trovare le letture della domenica:
Buona festa a tutti e un particolare pensiero ed augurio a che festeggia il suo onomastico
ΧΡΟΝΙΑ ΠΟΛΛΑ!
P. Dionisios

12 luglio 2014

Domenica 13 Luglio 2014 (da Arch. D. Papavasileiou)

Carissimi,
Da stasera la Chiesa Ortodossa commemora il IV Concilio Ecumenico di Calcedonia: Il Quarto concilio ecumenico, convocato nel 451 dall'imperatore d'Oriente Marciano su richiesta di papa Leone I, per correggere le decisioni del Concilo di Efeso del 449 e per riesaminare il processo contro Eutiche. Circa 600 vescovi parteciparono alle 17 sessioni, che ebbero luogo tra l'8 ottobre e il 1° novembre.
Il concilio condannò Eutiche e il monofisismo (sostenuto invece dal latrocinio di Efeso), dottrina che affermava la sola natura divina in Gesù Cristo, negandone la natura umana. La definizione calcedonese, ispirata alla formulazione di Leone nel suo Tomus a Flaviano, vescovo di Costantinopoli, e alle lettere sinodali inviate da Cirillo di Alessandria a Nestorio, stabilì che il Cristo possiede sia la natura umana sia la natura divina, in lui inseparabili.
Il concilio promulgò anche 27 canoni che regolano la disciplina e la gerarchia ecclesiastiche e la condotta clericale, che furono tutti accolti dalla Chiesa occidentale. Venne tuttavia respinto il 28° canone, che avrebbe garantito e garantisce infatti al vescovo di Costantinopoli uno status simile a quello del papa a Roma.

PROGRAMMA DELLE CELEBRAZIONI:
SABATO 12 LUGLIO 2014 alle ore 17:30 celebrazione del Vespro e alle  ore 19:00 la Compieta con l'Officio per la Preparazione all'Eucaristia.
DOMENICA 13 LUGLIO 2014 alle ora 9:00 l'Officio del Mattutino e alle 10:15 la Divina Liturgia sarà celebrata (congedo verso le 11:30).

BUONA DOMENICA A TUTTI.
P. Dionisios

05 luglio 2014

Kυριακή Δ' Ματθαίου - Domenica 4a di Matteo




Αύριο Κυριακή 06/07 ο ΟΡΘΡΟΣ ξεκινάει στις 9.00 και η ΘΕΙΑ ΛΕΙΤΟΥΡΓΙΑ στις 10.15.

Domani Domenica 06/07, il MATTUTINO inizia alle 9.00 e la DIVINA LITURGIA alle 10.15.


  Ευαγγέλιον της Κυριακής κατά Ματθαίον Η΄ 5-13

Τῷ καιρῷ εκείνω, εἰσελθόντι τῷ Ιησοῦ εἰς Καπερναοὺμ, προσῆλθεν αὐτῷ ἑκατόνταρχος παρακαλῶν αὐτὸν καὶ λέγων· Κύριε, ὁ παῖς μου βέβληται ἐν τῇ οἰκίᾳ παραλυτικός, δεινῶς βασανιζόμενος. Καὶ λέγει αὐτῷ ὁ Ἰησοῦς· ἐγὼ ἐλθὼν θεραπεύσω αὐτόν.
Καὶ ἀποκριθεὶς ὁ ἑκατόνταρχος ἔφη· Κύριε, οὐκ εἰμὶ ἱκανὸς ἵνα μου ὑπὸ τὴν στέγην εἰσέλθῃς· ἀλλὰ μόνον εἰπὲ λόγῳ, καὶ ἰαθήσεται ὁ παῖς μου. Καὶ γὰρ ἐγὼ ἄνθρωπός εἰμι ὑπὸ ἐξουσίαν, ἔχων ὑπ᾿ ἐμαυτὸν στρατιώτας, καὶ λέγω τούτῳ, πορεύθητι, καὶ πορεύεται, καὶ ἄλλῳ, ἔρχου, καὶ ἔρχεται, καὶ τῷ δούλῳ μου, ποίησον τοῦτο, καὶ ποιεῖ.
Ἀκούσας δὲ ὁ Ἰησοῦς ἐθαύμασε καὶ εἶπε τοῖς ἀκολουθοῦσιν· ἀμὴν λέγω ὑμῖν, οὐδὲ ἐν τῷ Ἰσραὴλ τοσαύτην πίστιν εὗρον. Λέγω δὲ ὑμῖν ὅτι πολλοὶ ἀπὸ ἀνατολῶν καὶ δυσμῶν ἥξουσι καὶ ἀνακλιθήσονται μετὰ Ἀβραὰμ καὶ Ἰσαὰκ καὶ Ἰακὼβ ἐν τῇ βασιλείᾳ τῶν οὐρανῶν, οἱ δὲ υἱοὶ τῆς βασιλείας ἐκβληθήσονται εἰς τὸ σκότος τὸ ἐξώτερον· ἐκεῖ ἔσται ὁ κλαυθμὸς καὶ ὁ βρυγμὸς τῶν ὀδόντων.
Καὶ εἶπεν ὁ Ἰησοῦς τῷ ἑκατοντάρχῳ· ὕπαγε, καὶ ὡς ἐπίστευσας γενηθήτω σοι. Καὶ ἰάθη ὁ παῖς αὐτοῦ ἐν τῇ ὥρᾳ ἐκείνῃ.

Vangelo di Domenica secondo Matteo 8.5-13
Entrato in Cafarnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava: «Signore, il mio servo giace in casa paralizzato e soffre terribilmente». Gesù gli rispose: «Io verrò e lo curerò». Ma il centurione riprese: «Signore, io non son degno che tu entri sotto il mio tetto, dì soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Perché anch'io, che sono un subalterno, ho soldati sotto di me e dico a uno: Va', ed egli va; e a un altro; Vieni, ed egli viene, e al mio servo: Fa' questo, ed egli lo fa».
All'udire ciò, Gesù ne fu ammirato e disse a quelli che lo seguivano: «In verità vi dico, presso nessuno in Israele ho trovato una fede così grande. Ora vi dico che molti verranno dall'oriente e dall'occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, mentre i figli del regno saranno cacciati fuori nelle tenebre, ove sarà pianto e stridore di denti».E Gesù disse al centurione: «Và, e sia fatto secondo la tua fede». In quell'istante il servo guarì.