Μέγαν εύρατο εν τοις κινδύνοις, σε υπέρμαχον η οικουμένη, αθλοφόρε τα έθνη τροπούμενον. Ως ουν Λυαίου καθείλες την δύναμιν, εν τω σταδίω θαρρύνας τον Νέστορα, ούτως Άγιε, μεγαλομάρτυς Δημήτριε, Χριστόν τον Θεόν ικέτευε, δωρήσασθαι ημίν το μέγα έλεος (Απολυτίκιο Αγίου Δημητρίου)

19 luglio 2011

percorsi musicali al museo della musica fino al 13 settembre

programma

Martedì 26 luglio ore 21.00

Festa della musica: a passeggio tra le sale e gli affreschi del Museo della musica
con Enrico Tabellini
Una visita guidata alla scoperta del percorso espositivo del Museo della
musica, la cui eccezionalità consiste nella sinergia instaurata tra
collezioni diverse tra loro per tipologia ma legate da un unico filo
conduttore: la musica. Nelle sale splendidamente affrescate si ripercorrono
sei secoli di storia europea con dipinti di personaggi illustri, strumenti
musicali antichi ed una selezione di documenti storici di enorme valore.

(s)Nodi: dove le corde si incrociano
percorsi musicali nelle sale del Museo della musica
martedì 9 agosto ore 21.00
Le arpe di Tara: musiche celtiche tradizionali e moderne
Duo Telyn: Marianne Gubri e Irene de Bartolo
in collaborazione con Associazione Culturale Arpeggi
L’arpa celtica trova le sue radici nell’Irlanda e nella Scozia medievali.
Allora veniva suonata da bardi girovaghi che usavano lo strumento per
accompagnare racconti epici, canzoni d’amore o leggende arturiane.
All'epoca le arpe erano di piccole dimensioni e con corde di metallo che
venivano suonate con le unghie. Oggi, dopo un recupero dell’immaginario
celtico da parte di artisti e letterari nella seconda metà dell’Ottocento,
l’arpa celtica ha conquistato nuovi spazi e il suo repertorio è stato
ampliato da composizioni moderne.

(s)Nodi: dove le corde si incrociano
percorsi musicali nelle sale del Museo della musica
martedì 16 agosto ore 21.00
Canto d'Africa: La voce della kora
Kaw Dialy Mady Sissoko (kora e voce), Tommy Ruggero (percussioni)
in collaborazione con Associazione Culturale QB (QuantoBasta)
Musica e poesia convivono nelle melodie della kora, arpa-liuto diffusa in
tutta l'Africa Occidentale, la cui tecnica di utilizzo è però molto simile
a quella impiegata per la chitarra flamenca.
La kora è suonata dai popoli Mandinka dell'Africa occidentale: la si trova
in Mali, Guinea, Senegal e Gambia. Il suonatore di kora viene detto jali e
in genere appartiene a una famiglia di griot, poeti–cantori custodi di
saperi, poteri e memorie di un intero popolo, come Kaw Dialy Mady Sissoko,
che sviluppa l'eredità musicale della sua famiglia in linguaggio
contemporaneo.

(s)Nodi: dove le corde si incrociano
percorsi musicali nelle sale del Museo della musica
martedì 23 agosto ore 21.00
Marâghî: Percorsi delle corde sulla Via della Seta, da Samarcanda a
Costantinopoli
Ensemble Marâghî: Giovanni De Zorzi (flauto ney, voce, direzione musicale),
Giovanni Tufano (liuto a manico corto ‘ûd), Fabio Tricomi (tamburo a
cornice bendir; tamburo a calice zarb)
‘Abd ul-Qâdir ibn Ghaybi Marâghî (1360?-1435) fu musicista, compositore e
grande teorico della musica arabo-islamica.                                                                                           Come tutti gli artisti e gli
intellettuali del suo tempo fu un cosmopolita e la sua vocazione
multiculturale, tipica degli uomini della Via della Seta, traspare in tutta
la musica classica ottomana. Il mosaico composito delle genti che
convivevano pacificamente sui territori dell’impero si rifletteva nei
musicisti che operavano a corte, che potevano essere greci, armeni, slavi,
italiani, zingari e confessare religioni diverse, sopratutte la cristiana o
l’ebraica. Così anche nei complessi musicali: come in questa serata, al
flauto di canna ney, strumento dal passato millenario e allo zarb
arabo-persiano si affiancava sovente il liuto a manico corto ‘ûd,
appartenente ad una famiglia di strumenti che collega il Giappone, alla
Cina, all’Iran e al mondo eurocolto.

(s)Nodi: dove le corde si incrociano
percorsi musicali nelle sale del Museo della musica
martedì 30 agosto ore 21.00
Esperia: arte flamenca
Esperia Flamenco Duo: Charo Martìn (voce), Alberto Capelli (chitarra
flamenca)
Il flamenco trova la sua ragion d’essere nell’espressività e nelle forme
del canto; la chitarra ha potuto svilupparsi confrontandosi con un arte
così elaborata ed ha finito per “cantare” essa stessa.
Seguirillas, Malagueña, Bulerias, Soleà, sono solo alcuni degli stili
interpretati in un percorso che, in opposizione alla World music in cui
differenti generi musicali spesso procedono parallelamente senza
incontrarsi realmente, cerca "all'interno" della tradizione flamenca e jazz
una interpretazione capace di dare alla loro unione organicità, senso e
forza estetica.

(s)Nodi: dove le corde si incrociano
percorsi musicali nelle sale del Museo della musica
martedì 6 settembre ore 21.00
Dadar: musica classica indostana
Mauro Fava (sitar), Alessandro Servadio (tabla)
La musica classica indostana vocale e strumentale si esprime attraverso la
forma del Raga che, nella lingua sanscrita, significa ‘tingere’: râga è ciò
che colora con sentimento la consapevolezza di ognuno. Uno degli aspetti
fondamentali della filosofia della musica indiana è l’accento posto non
tanto sulle tecniche e sulle forme musicali, quanto piuttosto sugli effetti
del suono (nada) sul corpo e sull’anima. La cultura indiana ha da sempre
considerato la musica come strumento per comprendere la vita.

martedì 13 settembre ore 21.00
Festa della musica: a passeggio tra Museo della musica e Teatro Comunale
visita guidata con Anna Cappello
Una visita tra due luoghi della musica per conoscere lo straordinario
patrimonio di beni musicali di Bologna, città della musica per tradizione e
per passione quotidiana, nonché per nomina dell’UNESCO.

Ingresso al Museo:
€ 4,00 intero
€ 2,00 ridotto

Info:
Museo internazionale e biblioteca della musica
Palazzo Sanguinetti
Strada Maggiore, 34
tel. +39 051 2757711
museomusica@comune.bologna.it
www.museomusicabologna.it

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