Μέγαν εύρατο εν τοις κινδύνοις, σε υπέρμαχον η οικουμένη, αθλοφόρε τα έθνη τροπούμενον. Ως ουν Λυαίου καθείλες την δύναμιν, εν τω σταδίω θαρρύνας τον Νέστορα, ούτως Άγιε, μεγαλομάρτυς Δημήτριε, Χριστόν τον Θεόν ικέτευε, δωρήσασθαι ημίν το μέγα έλεος (Απολυτίκιο Αγίου Δημητρίου)

30 gennaio 2012

Vespro della Festa di Ypapanti (tutto il testo in italiano)

S. Benedetto è il nostro Dio, in ogni tempo; ora e sempre, e nei secoli dei secoli.
L. Amen.
Venite, adoriamo il Re, nostro Dio, e prosterniamoci a lui.
Venite, adoriamo Cristo, il Re e nostro Dio, e prosterniamoci a lui.
Venite, adoriamo Cristo stesso, il Re e nostro Dio, e prosterniamoci a lui.


SALMO 103
Benedici, anima mia, il Signore: Signore, Dio mio, tanto ti sei rivelato grande! Di confessione e maestà sei vestito, avvolto di luce come d'un manto. Egli dispiega i cieli come un sipario, racchiude in acque le sue eccelse dimore, dispone le nuvole per suo palco, passeggia sulle ali dei venti, fa i suoi angeli spiriti e i suoi ministri vampa di fuoco, fonda la terra sulle sue basi: non vacillerà nei secoli dei secoli. L'abisso come un manto è la sua veste. Sui monti resteranno le acque: alla tua rampogna fuggiranno, alla tua voce di tuono avranno terrore. Salgono i monti e scendono le piane al luogo che tu hai fondato per loro; hai fissato un confine che non valicheranno, né travolgeranno a coprire la terra. Tu mandi sorgenti tra i dirupi; dal mezzo dei monti scorreranno le acque. Le berranno tutte le fiere della steppa, le accoglieranno gli asini agresti per la propria sete. Su di essi i volatili del cielo alloggeranno, di mezzo alle rocce si daranno voce. Egli imbeve i monti dalle sue eccelse dimore, del frutto delle sue opere si pascerà la terra. Fa spuntare foraggio per le bestie e l'erba che serve agli uomini, per cavarne pane dalla terra; e il vino rallegra il cuore dell'uomo. Per farne radioso d'olio il volto, mentre il pane corròbora il cuore dell'uomo. Si pasceranno gli alberi del dirupo e i cedri del Libano che tu hai piantato. Là i passeri faranno il nido, la casa dell'airone li sovrasta. I monti alti sono per le cerve, la roccia è rifugio per le lepri. Egli ha fatto la luna per le ricorrenze; il sole conosce il suo tramonto. Hai posto la tenebra, e si è fatta notte: vi vagheranno tutte le fiere della selva, i leoncelli ruggenti a far preda, e cercare per sé cibo da Dio. È sorto il sole, e si raduneranno, nelle loro tane si acquatteranno. Uscirà l'uomo alla sua opera, e al suo lavoro fino a sera. Quanto si sono rivelate grandi le tue opere, Signore: tutte in sapienza le hai fatte; la terra ridonda della tua creazione. Tale è il mare, grande e sconfinato: vi sono esseri guizzanti senza numero, animali piccoli e grandi; vi incrociano le navi; ed ecco il drago che hai plasmato perché vi si diverta. Tutti rivolti a te aspettano che tu dia loro il cibo a suo tempo; quando dài loro, essi prenderanno, quando apri la mano l'universo sarà colmo di soavità; quando distogli il tuo volto esso sarà sconvolto. Toglierai loro lo spirito e periranno, e alla polvere, di cui sono, faranno ritorno. Manderai il tuo Spirito e saranno creati, e rinnoverai la faccia della terra. Sia la gloria del Signore in eterno; sarà lieto il Signore delle sue opere. Egli guarda sulla terra e la fa tremare, tocca i monti ed essi fumano. Canterò al Signore in vita mia, canterò salmi al Signore finché esisto. Gli sia dolce la mia meditazione, mentre io sarò lieto nel Signore. Spariscano i peccatori dalla terra, e pure gli empi, da non esistere più. Benedici, anima mia, il Signore.
               E ancora:
Il sole conosce il suo tramonto. Hai posto la tenebra, e si è fatta notte. Quanto si sono rivelate grandi le tue opere, Signore, tutte in sapienza le hai fatte.
Gloria al Padre, e al Figlio, e al santo Spirito; e ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amen.
Alleluia, alleluia, alleluia, gloria a te, o Dio (tre volte).

GRANDE COLLETTA
S. In pace preghiamo il Signore.
C. Kyrie elèison. (a ogni petizione)
S. Per la pace dall’alto e per la salvezza delle nostre anime preghiamo il Signore.
S. Per la pace di tutto quanto il mondo, per la prosperità delle sante Chiese di Dio e per l’unione di tutti preghiamo il Signore.
S. Per questo santo tempio e per quanti con fede, pietà e timor di Dio vi accedono preghiamo il Signore.
S. Per il nostro Arcivescovo (N) per l’insigne presbiterio, per il diaconato in Cristo, per tutto il clero e il popolo preghiamo il Signore.
S. Per il nostro paese custodito da Dio, per i suoi governanti e l’esercito preghiamo il Signore.
S. Per questa città (oppure contrada, o isola, o monastero), per ogni città e contrada, e per quanti con fede vi abitano preghiamo il Signore.
S. Per la salubrità del clima, per l’abbondanza dei frutti della terra e per tempi di pace preghiamo il Signore.
S. Per i naviganti, i viandanti, i malati, i sofferenti, i prigionieri, e per la loro salvezza preghiamo il Signore.
S. Per essere liberati da ogni afflizione, pericolo e necessità preghiamo il Signore.
S. Soccorrici, salvaci, abbi misericordia di noi e custodiscici, o Dio, con la tua grazia.
S. Facendo memoria della tuttasanta, intemerata, più che benedetta, gloriosa Sovrana nostra Madre di Dio e semprevergine Maria insieme con tutti i santi, affidiamo noi stessi e gli uni gli altri e tutta la nostra vita a Cristo Dio.
C. A te, Signore.
S. Poiché è a te che spetta ogni gloria, onore e adorazione: al Padre, e al Figlio, e al santo Spirito; ora e sempre, e nei secoli dei secoli.
C. Amen.
  
LUCERNALE
Il cantore canta i primi versetti del salmo 140.
C. Signore, a te ho gridato, ascoltami. Ascoltami, Signore. Signore, a te ho gridato, ascoltami, sii intento alla voce della mia preghiera, ora che grido a te. Ascoltami, Signore.
Si diriga la mia supplica, come l’incenso, al tuo cospetto; l’'elevazione delle mie mani sia l’immolazione vespertina. Ascoltami, Signore.
Versetto: Poiché è presso il Signore la misericordia, e molta è presso di lui la redenzione. E sarà lui a redimere Israele da tutte le sue iniquità.
          Di’ dunque, o Simeone, chi porti tra le braccia nel tempio, per esultare così? A chi gridi e acclami? Ora sono stato liberato, perché ho visto il mio Signore. Questi è colui che è stato partorito della Vergine: è il Verbo, Dio da Dio, colui che per noi si è incarnatoe ha salvato l’uomo. Adoriamolo.
Versetto: Lodate il Signore, nazioni tutte, elogiatelo, popoli tutti.
          Accogli, Simeone, colui che Mosè vide in precedenza, nella caligine, quando gli dava la Legge sul Sinai, e che ora, divenuto bambino, si assoggetta alla Legge. Questi è colui che ha parlato mediante la Legge; questi è colui di cui è detto nei profeti, colui che si è incarnato per noi e ha salvato l’uomo. Adoriamolo.
Versetto: Poiché si è resa possente la sua misericordia su di noi, e la verità del Signore rimane in eterno.
          Venite, andiamo anche noi incontro con Cristo con canti divinamente ispirati, e accogliamo colui di cui Simeone ha visto la salvezza. Questi è colui che Davide annuncia; questi è colui che ha parlato nei profeti, colui che si incarnato per noi e che parla nella Legge. Adoriamolo!
Versetto: Gloria al Padre, al Figlio, e al santo Spirito. E ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amen.
          Si apra oggi la porta del cielo, perché il Verbo eterno del Padre, assunto un principio temporale, senza uscire dalla sua divinità, è presentato per suo volere al tempio della Legge da Vergine Maria, come bimbo di quaranta giorni; e il vegliardo lo prende nella braccia, gridando come servo al Sovrano: Lascia che me ne vada, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza. O tu che sei venuto nel mondo per salvare il genere umano, Signore, gloria a te.

INGRESSO
               Se è previsto l’ingresso (officio con letture), quando si canta "Gloria...", S. veste il felonio, fa tre piccole prosternazioni all’altare dicendo: "Signore, sii clemente con me peccatore", apre le porte sante e con il turibolo esce dalla porta settentrionale, preceduto dal ceroferario; si ferma davanti alle porte sante e dice sommessamente la preghiera dell'ingresso.
S. Preghiamo il Signore.
            Di sera, di mattino e al meriggio noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti rendiamo grazie e ti preghiamo, Sovrano dell'universo, Signore amico degli uomini. Dirigi la nostra supplica, come l'incenso, al tuo cospetto, e non far piegare i nostri cuori alle parole e alle immaginazioni del male, ma liberaci da tutti gli insidiatori delle nostre anime, poiché verso te, Signore, Signore, sono i nostri occhi, ed è in te che abbiamo sperato: non confonderci, Dio nostro. Poiché è a te che spetta ogni gloria, onore e adorazione: al Padre, e al Figlio, e al santo Spirito, ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amen.
Benedetto è l'ingresso dei tuoi santi, in ogni tempo: ora e sempre, e nei secoli dei secoli.
Quando cessa il canto, il Sacerdote davanti alle porte sante traccia la croce con il turibolo e dice:
S. Sapienza! In piedi!
C. Luce radiosa della santa gloria del Padre immortale, celeste, santo e beato, Gesù Cristo! Giunti al calar del sole, vedendo la luce vesperale, rendiamo inni al Padre, al Figlio e al santo Spirito: Dio. Sei degno in ogni tempo di ricevere inni da voci sante, o Figlio di Dio che dài vita: perciò il mondo ti glorifica.
S. entra nel santuario incensando l’altare davanti e lo bacia.
PROKIMENO (responsorio della sera)
S. Prochimeno della sera.
GIOVEDÌ SERA, Tono 6° (Salmo 120: 2 e 1)
A. Il mio aiuto viene dal Signore, che ha fatto il cielo e la terra.
B. Ho alzato gli occhi verso i monti, da dove verrà il mio aiuto.
LETTURE
Se vi sono letture, L. le legge nel mezzo del tempio. All'inizio di ognuna di esse si svolge il seguente dialogo.

L. Lettura dal Libro dell’Esodo (13, 1-3. 11s. 14-16 e Levitico 12 passim).
S. Sapienza! Stiamo attenti.
L. Il Signore disse a Mosè: «Consacrami ogni primogenito, il primo parto di ogni madre tra gli Israeliti - di uomini o di animali -: esso appartiene a me». Mosè disse al popolo: «Ricordati di questo giorno, nel quale siete usciti dall'Egitto, dalla condizione servile, perché con mano potente il Signore vi ha fatti uscire di là: non si mangi ciò che è lievitato. Quando il Signore ti avrà fatto entrare nel paese del Cananeo, come ha giurato a te e ai tuoi padri, e te lo avrà dato in possesso, tu riserverai per il Signore ogni primogenito del seno materno; ogni primo parto del bestiame, se di sesso maschile, appartiene al Signore. Riscatterai ogni primo parto dell'asino mediante un capo di bestiame minuto; se non lo riscatti, gli spaccherai la nuca. Riscatterai ogni primogenito dell'uomo tra i tuoi figli. Quando tuo figlio domani ti chiederà: Che significa ciò?, tu gli risponderai: Con braccio potente il Signore ci ha fatti uscire dall'Egitto, dalla condizione servile. Poiché il faraone si ostinava a non lasciarci partire, il Signore ha ucciso ogni primogenito nel paese d'Egitto, i primogeniti degli uomini e i primogeniti del bestiame. Per questo io sacrifico al Signore ogni primo frutto del seno materno, se di sesso maschile, e riscatto ogni primogenito dei miei figli. Questo sarà un segno sulla tua mano, sarà un ornamento fra i tuoi occhi, per ricordare che con braccio potente il Signore ci ha fatti uscire dall'Egitto». Il Signore aggiunse a Mosè: «Riferisci agli Israeliti: Quando una donna sarà rimasta incinta e darà alla luce un maschio, sarà immonda per sette giorni; sarà immonda come nel tempo delle sue regole. L’ottavo giorno si circonciderà il bambino. Poi essa resterà ancora trentatré giorni a purificarsi dal suo sangue; non toccherà alcuna cosa santa e non entrerà nel santuario, finché non siano compiuti i giorni della sua purificazione. Ma, se partorisce una femmina sarà immonda due settimane come al tempo delle sue regole; resterà sessantasei giorni a purificarsi del suo sangue. Quando i giorni della sua purificazione per un figlio o per una figlia saranno compiuti, porterà al sacerdote all'ingresso della tenda del convegno un agnello di un anno come olocausto e un colombo o una tortora in sacrificio di espiazione. Il sacerdote li offrirà davanti al Signore e farà il rito espiatorio per lei; essa sarà purificata dal flusso del suo sangue. Questa è la legge relativa alla donna, che partorisce un maschio o una femmina. Se non ha mezzi da offrire un agnello, prenderà due tortore o due colombi: uno per l’olocausto e l’altro per il sacrificio espiatorio. Il sacerdote farà il rito espiatorio per lei ed essa sarà monda». 

L. Lettura dalla profezia di Isaia (6. 1-12).
S. Sapienza! Stiamo attenti.
L. Nell’anno in cui morì il re Ozia, io vidi il Signore seduto su un trono alto ed elevato; i lembi del suo manto riempivano il tempio. Attorno a lui stavano dei serafini, ognuno aveva sei ali; con due si copriva la faccia, con due si copriva i piedi e con due volava. Proclamavano l’uno all’altro: «Santo, santo, santo è il Signore degli eserciti. Tutta la terra è piena della sua gloria». Vibravano gli stipiti delle porte alla voce di colui che gridava, mentre il tempio si riempiva di fumo. E dissi: «Ohimè! Io sono perduto, perché un uomo dalle labbra impure io sono e in mezzo a un popolo 
dalle labbra impure io abito; eppure i miei occhi hanno visto il re, il Signore degli eserciti». Allora uno dei serafini volò verso di me; teneva in mano un carbone ardente che aveva preso con le molle dall’altare. Egli mi toccò la bocca e mi disse: «Ecco, questo ha toccato le tue labbra, perciò è scomparsa la tua iniquità e il tuo peccato è espiato». Poi io udii la voce del Signore che diceva: «Chi manderò e chi andrà per noi?". E io risposi: "Eccomi, manda me!». Egli disse: «Và e riferisci a questo popolo: Ascoltate pure, ma senza comprendere, osservate pure, ma senza conoscere. Rendi insensibile il cuore di questo popolo, fallo duro d’orecchio e acceca i suoi occhi e non veda con gli occhi né oda con gli orecchi né comprenda con il cuore né si converta in modo da esser guarito». Io dissi: «Fino a quando, Signore?». Egli rispose: «Finché non siano devastate le città, senza abitanti, le case senza uomini e la campagna resti deserta e desolata». Il Signore scaccerà la gente 
e grande sarà l’abbandono nel paese. 
L. Lettura dalla profezia di Isaia (19 passim).
S. Sapienza! Stiamo attenti.
L. Ecco, il Signore cavalca una nube leggera ed entra in Egitto. Crollano gli idoli d'Egitto davanti a lui e agli Egiziani vien meno il cuore nel petto. Aizzerò gli Egiziani contro gli Egiziani: combatterà fratello contro fratello, uomo contro uomo, città contro città, regno contro regno. Gli Egiziani perderanno il senno e io distruggerò il loro consiglio; per questo ricorreranno agli idoli e ai maghi, ai negromanti e agli indovini. Ma io metterò gli Egiziani in mano a un duro padrone, un re crudele li dominerà. Oracolo del Signore, Dio degli eserciti. Si prosciugheranno le acque del mare, il fiume si inaridirà e seccherà. I suoi canali diventeranno putridi, diminuiranno e seccheranno i torrenti dell'Egitto, canne e giunchi ingialliranno. I giunchi sulle rive e alla foce del Nilo 
e tutti i seminati del Nilo seccheranno, saranno dispersi dal vento, non saranno più. I pescatori si lamenteranno, gemeranno quanti gettano lamo nel Nilo, quanti stendono le reti sull’acqua saranno desolati. Saranno delusi i lavoratori del lino, le cardatrici e i tessitori impallidiranno; i tessitori saranno avviliti, tutti i salariati saranno costernati. Quanto sono stolti i principi di Tanis! I più saggi consiglieri del faraone sono uno stupido consiglio. Come osate dire al faraone: «Sono figlio di saggi, figlio di re antichi»? Dove sono, dunque, i tuoi saggi? Ti rivelino e manifestino quanto ha deciso il Signore degli eserciti a proposito dell’Egitto. Stolti sono i principi di Tanis; si ingannano i principi di Menfi. Hanno fatto traviare l’Egitto i capi delle sue tribù. Il Signore ha mandato in mezzo a loro uno spirito di smarrimento; essi fanno smarrire l’Egitto in ogni impresa, come barcolla un ubriaco nel vomito. Non riuscirà all'Egitto qualunque opera faccia: il capo o la coda, la palma o il giunco. In quel giorno gli Egiziani diventeranno come femmine, tremeranno e temeranno all'agitarsi della mano che il Signore degli eserciti agiterà contro di loro. Il paese di Giuda sarà il terrore degli Egiziani; quando se ne parlerà, ne avranno spavento, a causa del proposito che il Signore degli eserciti ha formulato sopra di esso. In quel giorno ci saranno cinque città nell'Egitto che parleranno la lingua di Cànaan e giureranno per il Signore degli eserciti; una di esse si chiamerà Città del sole. In quel giorno ci sarà un altare dedicato al Signore in mezzo al paese d'Egitto e una stele in onore del Signore presso la sua frontiera: sarà un segno e una testimonianza per il Signore degli eserciti nel paese d'Egitto. Quando, di fronte agli avversari, invocheranno il Signore, allora egli manderà loro un salvatore che li difenderà e li libererà. Il Signore si rivelerà agli Egiziani e gli Egiziani riconosceranno in quel giorno il Signore, lo serviranno con sacrifici e offerte, faranno voti al Signore e li adempiranno. Il Signore percuoterà ancora gli Egiziani ma, una volta colpiti, li risanerà. Essi faranno ritorno al Signore ed egli si placherà e li risanerà. In quel giorno ci sarà una strada dall'Egitto verso l’Assiria; l’Assiro andrà in Egitto e l’Egiziano in Assiria; gli Egiziani serviranno il Signore insieme con gli Assiri. In quel giorno Israele sarà il terzo con l’Egitto e l'Assiria, una benedizione in mezzo alla terra. Li benedirà il Signore degli eserciti: «Benedetto sia l'Egiziano mio popolo, l’Assiro opera delle mie mani e Israele mia eredità». 
            Terminate le letture,
LITANIA FERVENTE
S. Abbi misericordia di noi, o Dio, secondo la tua grande misericordia: noi ti preghiamo, esaudisci e abbi misericordia.
C. Kyrie elèison. (tre volte, a ogni petizione)
S. Ancora preghiamo per il nostro Arcivescovo (N) e per tutta la nostra fratellanza in Cristo.
S. Ancora preghiamo per ottenere misericordia, vita, pace, salvezza, visitazione, perdono e remissione dei peccati per i servi di Dio, fratelli di questo santo tempio.
S. Ancora preghiamo per i beati ed encomiati fondatori di questo santo tempio, e per tutti quanti già riposano, padri e fratelli nostri, che qui e ovunque giacciono piamente.
S. Ancora preghiamo per quanti portano frutti e fanno buone opere in questo tempio santo e tutto degno di rispetto; per quanti vi si adoperano e per quanti vi cantano, e per il popolo qui riunito che conta sulla tua grande e copiosa misericordia.
S. Poiché tu sei Dio misericordioso e amico degli uomini, e a te innalziamo la gloria: al Padre, e al Figlio, e al santo Spirito, ora e sempre, e nei secoli dei secoli.
C. Amen.

CONFESSIONE VESPERTINA
L. Consenti, Signore, di custodirci senza peccato in questa sera. Benedetto sei tu, Signore, Dio dei nostri padri, e lodato e glorificato è il tuo nome nei secoli. Amen. Venga, Signore, la tua misericordia su di noi, come abbiamo sperato in te. Benedetto sei tu, Signore, insegnami i tuoi giudizi. Benedetto sei tu, Sovrano, fammi comprendere i tuoi giudizi. Benedetto sei tu, Santo, illuminami con i tuoi giudizi. Signore, la tua misericordia è in eterno: non disconoscere l’opera delle tue mani. È a te che spetta la lode, è a te che spetta l'inno, è a te che la gloria spetta: al Padre, e al Figlio, e al santo Spirito, ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amen.

LITANIA DOPO LA CONFESSIONE
S. Completiamo la nostra preghiera vesperale al Signore.
C. Kyrie elèison. (a ogni petizione)
S. Soccorrici, salvaci, abbi misericordia di noi e custodiscici, o Dio, con la tua grazia.
S. Tutta questa sera perfetta, santa, pacifica e senza peccato chiediamo al Signore.
C. Concedi, Signore. (a ogni petizione)
S. Un angelo di pace, guida fedele, custode delle nostre anime e dei nostri corpi, chiediamo al Signore.
S. Perdono e remissione dei nostri peccati e delle nostre mancanze chiediamo al Signore.
S. I doni buoni e utili per le nostre anime e la pace per il mondo chiediamo al Signore.
S. Che il tempo che resta della nostra vita si concluda in pace e conversione chiediamo al Signore.
S. Una fine cristiana della nostra vita, indolore, irriprovata, pacifica, e una buona difesa dinanzi al tremendo tribunale di Cristo chiediamo.
S. Facendo memoria della tuttasanta, intemerata, più che benedetta, gloriosa Sovrana nostra Madre di Dio e semprevergine Maria insieme con tutti i santi, affidiamo noi stessi e gli uni gli altri, e tutta la nostra vita a Cristo Dio.
C. A te, Signore.
S. Poiché tu sei Dio buono e amico degli uomini, e a te innalziamo la gloria: al Padre, e al Figlio, e al santo Spirito, ora e sempre, e nei secoli dei secoli.
C. Amen.

PREGHIERA A CAPO CHINO
S. Pace a tutti.
C. E al tuo spirito.
S. Inchiniamo il nostro capo al Signore.
C. A te, Signore.
S. Signore, Dio nostro, tu hai piegato i cieli e ne sei disceso per la salvezza del genere umano: guarda sui tuoi servi e sulla tua eredità. È a te, infatti, giudice tremendo eppur amico degli uomini, che i tuoi servi hanno chinato il capo e sottomesso il collo: non dagli uomini attendono aiuto, anzi, è sulla tua misericordia che fanno affidamento, ed è sulla tua salvezza che contano; custodiscili in ogni momento, in questa sera come nell'imminente notte, da ogni nemico, da ogni attività avversa del demonio, da vane escogitazioni e da ansie maligne.
S. Sia benedetto e glorificato il potere del tuo regno: del Padre, e del Figlio, e del santo Spirito, ora e sempre, e nei secoli dei secoli.
C. Amen.

APOSTICHI
Gli apostichi sono cantati dal cantore nel tono in corso o della festa.
          Adorna il tuo talamo, o Sion, e accogli il re Cristo; abraccia Maria, òa celeste porta, perché essa è divenuta trono dei Cerubini, essa porta il Re della gloria; è nube di luce la Vergine perché reca in sé, nella carne, il Figlio che è prima della stella del mattino. Simeone lo prende tra le braccia e annuncia ai popoli che egli è Signore della vita e della morte, il Salvatore del mondo.
Versetto: Ora congeda il tuo servo, Sovrano, secondo la tua parola, in pace, poiché i miei occhi hanno visto la tua salvezza.
          La Madre ignara di nozze, portando al tempio colui che prima dei secoli dal Padre è rifulso, e alla fine dei tempi, da grembo verginale, presentava colui che sul monde Sinai aveva dato la Legge, e ora ubbidiva al comando della Legge, al giusto e anziano sacerdote, al quale era stato vaticinato che avrebbe visto il Cristo Signore. Accogliendolo tra le braccia, Simeone esultò acclamanto: Dio è costui, al Padre coeterno, e Redentore delle anome nostre.
Versetto: Che hai preparato a cospetto di tutti i popoli: luce a rivelazione delle nazioni e gloria del popolo tuo Israele.
          La Madre di Dio Maria, recando tra le braccia colui che è portato sui carri dei Cherubini ed è celebrato con canti dai Serafini, da lei senza nozze incarnato, metteva nelle mani del vecchio sacerdote il datore della Legge che compiva l’ordine della Legge: ed egli, portando la vita, chiedeva di essere sciolto dalla vita, dicendo: Ora lascia che io me ne vada, o Sovrano, per annunciare ad Adamo che ho visto il Dio che è prima dei secoli senza mutamento fatto bambino, e Salvatore del mondo.
C. Gloria al Padre, e al Figlio e al santo Spirito. E ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amen.
          Colui che è portato dai Cherubini e celebrato dai Serafini, presentato oggi nel sacro tempio secondo la Legge, ha per trono le braccia di un vegliardo; per mano di Giuseppe riceve doni degni di Dio: sotto forma di una coppia di tortore, ecco la Chiesa incontaminata e il nuovo popolo eletto dale genti, insieme da due piccoli di colomba per significare che egli è principe dell’antico e del nuovo patto. Simeone, accogliento il compimento dell’oracolo che aveva ricevuto benedice la Vergine Madre di Dio Maria, simbolicamente predicendole la passione di colui che da lei era nato, e a lui chiede di essere sciolto dalla vita, gridando: Ora lascia che me ne vado, o Signore, come mi avevi predetto, perché ho visto te, luce sempiterna, e Signore Salvatore del popolo che da Cristo prende nome.   
ODE DI SIMEONE
Terminati gli apostichi, il Sacerdote recita l’ode di Simeone, l’Accoglitore di Dio (Lc 2:29-32)
S. Ora congeda il tuo servo, Sovrano, secondo la tua parola, in pace, poiché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, che hai preparato a cospetto di tutti i popoli: luce a rivelazione delle nazioni e gloria del popolo tuo Israele.

PREGHIERE FINALI
L. Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale, abbi misericordia di noi. (tre volte)
            Gloria al Padre e al Figlio e al santo Spirito, e ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amen.
            Tuttasanta Trinità, abbi misericordia di noi; Signore, purifica i nostri peccati; Sovrano, perdona le nostre iniquità; Santo, visita e guarisci le nostre infermità, a causa del tuo nome.
            Kyrie, elèison. (tre volte)
            Gloria al Padre e al Figlio e al santo Spirito, e ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amen.
            Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà, come in cielo, così sulla terra; dacci oggi il nostro pane quotidiano; e rimetti a noi i nostri debiti, come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori; e non indurci in tentazione, ma liberaci dal maligno.
S. Poiché tuo è il regno, e la potenza, e la gloria: del Padre, e del Figlio, e del santo Spirito, ora e sempre, e nei secoli dei secoli.
C. Amen.

TROPARI
C.Gioisci Madre di Dio Vergine piena di grazia: da te infatti è sorto il sole di giustizia, Cristo Dio nostro, che illumina quanti sono nelle tenebre. Gioisci anche tu, o giusto vegliardo, accogliendo fra le braccia il liberatore delle anime nostre che si dona anche la risurrezione.

CONGEDO
S. Sapienza!
C. Benedici!
S. L’Esistente è benedetto: Cristo nostro Dio; in ogni tempo, ora e sempre, e nei secoli dei secoli.
C. Amen.
Rinsalda, o Dio, la fede santa e ortodossa dei cristiani ortodossi, nei secoli dei secoli.
S. Madre di Dio più che santa, salvaci.
C. Più insigne dei cherubini, e senza confronto più gloriosa dei serafini, senza corruzione hai partorito Dio Verbo: te, la vera Madre di Dio, noi magnifichiamo.
S. Gloria a te, Cristo Dio, speranza nostra, gloria a te.
C. Gloria al Padre, e al Figlio, e al santo Spirito, e ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amen.
Kyrie elèison. (tre volte)
Benedici.
S. Colui che ha accettato di essere portato tra le braccia del giusto Simeone per la nostra salvezza, Cristo, nostro vero Dio, per le intercessioni della tuttaintemerata Madre sua, dei santi gloriosi apostoli degni di ogni lode, di San Demetrio e Patrone di questo tempio, dei santi e giusti avi di Dio Gioacchino e Anna, e di tutti i santi, abbia misericordia di noi e ci salvi, qual buono e amico degli uomini.
C. Amen.

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