Ὁ σάρκα καὶ ζῶν νεκρὸς ὢν Ἰωάννης,
Αἰωνίως ζῇ, καὶ νεκρὸς φανεὶς
ἄπνους.
Σύγγραμμα λιπὼν Κλίμακα τῇ ἀνόδῳ,
Δείκνυσιν αὐτοῦ πορείαν τῆς
ἀνόδου.
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Αύριο ( 30-03-2014) Κυριακή Δ΄ των νηστειών ( Ιωάννου της Κλίμακος) ο όρθρος θα ξεκινήσει στις 9.00 η θεία Λειτουργία του Μ.Βασιλείου στις 10.15.
Αμέσως μετά το τέλος της Θ.λειτουργίας θα τελεστεί η "επίσημη " Δοξολογία για την επέτειο της Εθνικής μας Εορτής.
Domani 30-03-2014 il mattutino comincierà alle 9.00 mentre la divina liturgia di San Basilio inizierà alle ore 10.15.
Dopo la fine della messa si terrà la Doxologia per la commemorazione della Festa Nazionale Ellenica.
Ευαγγέλιο Κυριακής: Μάρκ. θ’ 17-31
17 καὶ ἀποκριθεὶς εἷς ἐκ τοῦ ὄχλου εἶπε· διδάσκαλε, ἤνεγκα τὸν υἱόν μου πρός σε, ἔχοντα πνεῦμα ἄλαλον. 18 καὶ ὅπου ἂν αὐτὸν καταλάβῃ, ρήσσει αὐτόν, καὶ ἀφρίζει καὶ τρίζει τοὺς ὀδόντας αὐτοῦ, καὶ ξηραίνεται· καὶ εἶπον τοῖς μαθηταῖς σου ἵνα αὐτὸ ἐκβάλωσι, καὶ οὐκ ἴσχυσαν. 19 ὁ δὲ ἀποκριθεὶς αὐτῷ λέγει· ὦ γενεὰ ἄπιστος, ἕως πότε πρὸς ὑμᾶς ἔσομαι; ἕως πότε ἀνέξομαι ὑμῶν; φέρετε αὐτὸν πρός με. καὶ ἤνεγκαν αὐτὸν πρὸς αὐτόν. 20 καὶ ἰδὼν αὐτὸν εὐθέως τὸ πνεῦμα ἐσπάραξεν αὐτόν, καὶ πεσὼν ἐπὶ τῆς γῆς ἐκυλίετο ἀφρίζων. 21 καὶ ἐπηρώτησε τὸν πατέρα αὐτοῦ· πόσος χρόνος ἐστὶν ὡς τοῦτο γέγονεν αὐτῷ; ὁ δὲ εἶπε· παιδιόθεν. 22 καὶ πολλάκις αὐτὸν καὶ εἰς πῦρ ἔβαλε καὶ εἰς ὕδατα, ἵνα ἀπολέσῃ αὐτόν· ἀλλ᾿ εἴ τι δύνασαι, βοήθησον ἡμῖν σπλαχνισθεὶς ἐφ᾿ ἡμᾶς. 23 ὁ δὲ Ἰησοῦς εἶπεν αὐτῷ τὸ εἰ δύνασαι πιστεῦσαι, πάντα δυνατὰ τῷ πιστεύοντι. 24 καὶ εὐθέως κράξας ὁ πατὴρ τοῦ παιδίου μετὰ δακρύων ἔλεγε· πιστεύω, κύριε· βοήθει μου τῇ ἀπιστίᾳ. 25 ἰδὼν δὲ ὁ Ἰησοῦς ὅτι ἐπισυντρέχει ὄχλος, ἐπετίμησε τῷ πνεύματι τῷ ἀκαθάρτῳ λέγων αὐτῷ· τὸ πνεῦμα τὸ ἄλαλον καὶ κωφόν, ἐγώ σοι ἐπιτάσσω, ἔξελθε ἐξ αὐτοῦ καὶ μηκέτι εἰσέλθῃς εἰς αὐτόν. 26 καὶ κράξας καὶ πολλὰ σπαράξαν αὐτὸν ἐξῆλθε, καὶ ἐγένετο ὡσεὶ νεκρός, ὥστε πολλοὺς λέγειν ὅτι ἀπέθανεν. 27 ὁ δὲ Ἰησοῦς κρατήσας αὐτὸν τῆς χειρὸς ἤγειρεν αὐτόν, καὶ ἀνέστη. 28 Καὶ εἰσελθόντα αὐτὸν εἰς οἶκον οἱ μαθηταὶ αὐτοῦ ἐπηρώτων αὐτὸν κατ᾿ ἰδίαν, ὅτι ἡμεῖς οὐκ ἠδυνήθημεν ἐκβαλεῖν αὐτό. 29 καὶ εἶπεν αὐτοῖς· τοῦτο τὸ γένος ἐν οὐδενὶ δύναται ἐξελθεῖν εἰ μὴ ἐν προσευχῇ καὶ νηστείᾳ.
30 Καὶ ἐκεῖθεν ἐξελθόντες παρεπορεύοντο διὰ τῆς Γαλιλαίας, καὶ οὐκ ἤθελεν ἵνα τις γνῷ· 31 ἐδίδασκε γὰρ τοὺς μαθητὰς αὐτοῦ καὶ ἔλεγεν αὐτοῖς ὅτι ὁ υἱὸς τοῦ ἀνθρώπου παραδίδοται εἰς χεῖρα ἀνθρώπων, καὶ ἀποκτενοῦσιν αὐτόν, καὶ ἀποκτανθεὶς τῇ τρίτῃ ἡμέρᾳ ἀναστήσεται.
Ὡς τῆς ἐγκρατείας τὸν γλυκασμόν, θηλάσας ἀπώσω, τὴν πικρίαν τῶν ἡδονῶν· ὅθεν ὑπὲρ μέλι καὶ κηρίον, ἡδύνεις Πάτερ τὰς αἰσθήσεις ἡμῶν. |
Il Vangelo di Domenica secondo Marco 9.17-31
[17]Gli rispose uno della folla: «Maestro,
ho portato da te mio figlio, posseduto da uno spirito muto. [18]Quando
lo afferra, lo getta al suolo ed egli schiuma, digrigna i denti e si
irrigidisce. Ho detto ai tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti».
[19]Egli allora in risposta, disse loro: «O generazione incredula!
Fino a quando starò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo da
me». [20]E glielo portarono. Alla vista di Gesù lo spirito scosse con
convulsioni il ragazzo ed egli, caduto a terra, si rotolava spumando. [21]Gesù
interrogò il padre: «Da quanto tempo gli accade questo?». Ed egli rispose:
«Dall'infanzia; [22]anzi, spesso lo ha buttato persino nel fuoco e
nell'acqua per ucciderlo. Ma se tu puoi qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci».
[23]Gesù gli disse: «Se tu puoi! Tutto è possibile per chi crede». [24]Il
padre del fanciullo rispose ad alta voce: «Credo, aiutami nella mia
incredulità». [25]Allora Gesù, vedendo accorrere la folla, minacciò
lo spirito immondo dicendo: «Spirito muto e sordo, io te l'ordino, esci da
lui e non vi rientrare più». [26]E gridando e scuotendolo fortemente,
se ne uscì. E il fanciullo diventò come morto, sicché molti dicevano: «E'
morto». [27]Ma Gesù, presolo per mano, lo sollevò ed egli si alzò
in piedi.
[28]Entrò
poi in una casa e i discepoli gli chiesero in privato: «Perché noi non
abbiamo potuto scacciarlo?». [29]Ed egli disse loro: «Questa specie
di demòni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera».
[30]Partiti
di là, attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. [31]Istruiva
infatti i suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell'uomo sta per esser
consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma una volta ucciso, dopo
tre giorni, risusciterà».
Breve nota Biografica di San Giovvani di Climaco
San Giovanni Climaco, noto anche come Giovanni della Scala, Giovanni Scolastico e Giovanni Siniate (in greco Ἰωάννης τῆς Κλίμακος; 575 circa – Monte Sinai, 650 circa), fu un monaco cristiano del monastero del monte Sinai vissuto nel VII secolo; è venerato come santo sia dalla Chiesa cattolica che da quelle ortodosse.
Nato in Siria, si trasferì nel monastero del Sinai all'età di sedici anni, diventando novizio sotto l'egida di un monaco chiamato Martyrius. Quando quest'ultimo morì, Giovanni, desiderando praticare a sé stesso le più grandi mortificazioni corporali, si trasferì in una caverna ai piedi del monte, dove iniziò a vivere come eremita. Rimase in quel luogo all'incirca per venti anni, studiando la dottrina cristiana e le vite dei santi e ponendo le basi per diventare uno dei più conosciuti Dottori della Chiesa. Nel 600, quando fu intorno ai settantacinque anni, i monaci lo persuasero a lasciare il monastero di Raithu sul Mar Rosso, dove si era nel frattempo rifugiato, e a diventare il loro abate. I suoi agiografi raccontano che dimostrò tale saggezza in materia di fede, che la sua reputazione crebbe ben presto fino addirittura ad arrivare a Roma, dove Papa Gregorio Magno pare si sia raccomandato alle sue preghiere ed abbia elargito delle somme di denaro per la costruzione di un luogo di ricovero per i pellegrini che giungevano nel Sinai. Dopo quattro anni rassegnò le proprie dimissioni da abate e tornò al suo eremitismo per prepararsi alla morte.
Scrisse un gran numero di libri dottrinali, tra i quali spicca il "Klimax tou Paradeisou" (Scala del Paradiso), composto in lingua greca su richiesta di Giovanni, abate di Raithu; e il "Liber ad Pastorem", regola per il clero superiore forse ispirata alla "Regula pastoralis" di Papa Gregorio.
Il Klimax descrive il metodo con cui riuscire a innalzare la propria anima a Dio, utilizzando la metafora della Scala. Il libro enuclea le principali virtù e i principali difetti della vita monacale, individuando nell'assenza di passioni (apatheia) e nella pratica della Preghiera del Cuore (Esichia in greco ἡσυχία: hesychia), l'essenza della beatitudine mistica cristiana. Vi sono trenta gradini da superare, che corrispondono all'età di Gesù dalla sua nascita al battesimo nel Giordano e l'inizio del suo ministero. Vi sono numerose icone che riprendono allegoricamente tale percorso, raffigurando persone che salgono tale scala: alla fine di questa c'è Gesù che accoglie chi riesce a giungere all'ultimo gradino, mentre nel mezzo vi sono figure di angeli e diavoli che cercano rispettivamente di aiutare i cristiani nel loro cammino o di farli scivolare giù, indipendentemente da quale gradino abbiano raggiunto. Questo libro, che già nell'antichità ebbe un grande successo e fu tradotto in latino, siriaco, armeno, arabo, slavo, è uno dei più letti tra i Cristiani ortodossi, soprattutto durante il periodo di Quaresima che precede la Pasqua.
Il giorno della sua ricorrenza cade il 30 marzo per tutte le Chiese da cui è venerato. La chiesa ortodossa lo commemora anche la quarta domenica di Quaresima. Molte chiese sono a lui dedicate in Russia, inclusa una, munita di torre campanaria, nel Cremlino a Mosca. Anche se Giovanni Climaco è conosciuto anche con il nome di Scolastico, non va tuttavia confuso con San Giovanni Scolastico, Patriarca di Costantinopoli.
La traduzione del Klimax in francese, effettuata da Arnauld d'Andilly (Parigi, 1688) è preceduta da un'introduzione riguardante la vita del Santo composta da Le Maistre de Sacy. È anche presente un'antica Vita di San Giovanni redatta da un monaco chiamato Daniele.
Fonte : http://it.wikipedia.org/wiki/Giovanni_Climaco