Μέγαν εύρατο εν τοις κινδύνοις, σε υπέρμαχον η οικουμένη, αθλοφόρε τα έθνη τροπούμενον. Ως ουν Λυαίου καθείλες την δύναμιν, εν τω σταδίω θαρρύνας τον Νέστορα, ούτως Άγιε, μεγαλομάρτυς Δημήτριε, Χριστόν τον Θεόν ικέτευε, δωρήσασθαι ημίν το μέγα έλεος (Απολυτίκιο Αγίου Δημητρίου)

11 aprile 2014

La Resurrezione di Lazzaro (Da Arch.Dionisio Papavasileiou)



PATRIARCATO ECUMENICO
SACRA ARCIDIOCESI ORTODOSSA D’ITALIA E MALTA
PARROCCHIA GRECO-ORTODOSSA DI SAN DEMETRIO MEGALOMARTIRE
Via dé Griffoni, 3 40123 – Bologna. http: sandemetriobo.blogospot.com
No Prot.: -/2014 Bologna li,
210.04.2014

Carissimi parrocchiani ed amici della Parrocchia.

Giunti al termine della Grande Quaresima dei digiuni la Chiesa ci propone la
contemplazione del mistero della resurrezione di Lazzaro. Questa ricorrenza, insieme
all’ingresso a Gerusalemme, commemorato domani, presenta un carattere gioioso che si
discosta dal precedente cammino quaresimale e dai successivi avvenimenti della Passione.
Il racconto del Vangelo di Giovanni colloca la risurrezione di Lazzaro pochi giorni prima
della Passione del Signore. Gesù venne invitato ad andare a Betània perché il suo amico
Lazzaro era gravemente ammalato, ma Egli invece di affrettarsi, ritardò la partenza, tanto da
arrivare a Betània quattro giorni dopo la morte di Lazzaro. Il senso di questo suo attardarsi è
ben esposto nella pericope evangelica che viene letta nella Liturgia: «Questa malattia non è
per la morte, ma per la gloria di Dio, perché per essa il Figlio di Dio venga glorificato».
Infatti il Signore trasformerà l’evento naturale della morte di Lazzaro in una epifania della
sua misericordiosa potenza.
Al suo arrivo a Betània Gesù trovò le sorelle di Lazzaro, Marta e Maria in lutto per la
morte del fratello. San Giovanni nel raccontare questo avvenimento mette in evidenza il
diverso atteggiamento delle due donne davanti al Signore e, benché entrambe lo
rimproverino del suo ritardo, di Marta ne evidenzia la fiducia: «[…]Ma anche ora so che
qualunque cosa chiederai a Dio, egli te la concederà», mentre di Maria il dolore, che
provocherà la commozione dello stesso Gesù.
Gesù chiese dov’era il luogo della sepoltura e recandosi sul posto ordinò che venisse tolta
la pietra che chiudeva il sepolcro. Questa sua richiesta generò stupore e incomprensione,
tant’è che Marta per evidenziarne l’assurdità sottolineò che Lazzaro era lì da quattro giorni
ed ormai puzzava. Ma l’insistenza di Gesù convinse i presenti ad agire secondo la sua
parola. Alzando gli occhi al cielo Gesù pregò e ringraziò il Padre per quello che stava per
avvenire e con voce decisa invitò Lazzaro ad uscire dal sepolcro. L’insolita scena che
apparve ai molti che erano accorsi in quei giorni ad assistere le sorelle in lutto, divenne
ancora più incomprensibile quando videro Lazzaro uscire dal sepolcro con tutte le sue bende
funebri. La meraviglia, lo stupore e la gioia furono tali che di lì a breve quella esperienza
sovrannaturale sarebbe stata conosciuta in tutta la Giudea.
Come sottolineano i testi liturgici della settimana di Quaresima appena trascorsa, il
miracolo di Betània rivela le due nature di Cristo, il Dio-Uomo. Cristo piange per Lazzaro e
in questo mostra tutta la pienezza della sua umanità, che implica il dolore autentico per la
morte di un caro amico; ma poi manifesta anche la sua natura divina, poiché risuscita
Lazzaro dai morti, anche se il suo corpo ha già iniziato a decomporsi e puzzare. Questa
doppia pienezza della divinità del Signore e della sua umanità è da tenere in considerazione
nella Grande e Santa Settimana, soprattutto il Venerdì, quando sulla Croce si manifesterà
una vera agonia umana, sia fisica che mentale: la sofferenza umana di Dio.


Nella nostra Parrochhia:
Venerdì 11 aprile 2014 alle 18:30 il Vespro e segue la Divina Liturgia.
Sabato 12 aprile 2014 alle 8:30 il Matuttino e la sera alle 17:30 il
Grande Vespro della domenica delle Palme.
Domenica 13 aprile 2014 alle 9:00 l’Officio de Mezzanotte, alle 9:15 il
Matuttino e alle 10:15 la Dina Liturgia. Alla fine deòlla Divina Liturgia
segue la benedizione delle palme.

 
Buona Settimana santa a tutti.
p. Dionisios

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