Μέγαν εύρατο εν τοις κινδύνοις, σε υπέρμαχον η οικουμένη, αθλοφόρε τα έθνη τροπούμενον. Ως ουν Λυαίου καθείλες την δύναμιν, εν τω σταδίω θαρρύνας τον Νέστορα, ούτως Άγιε, μεγαλομάρτυς Δημήτριε, Χριστόν τον Θεόν ικέτευε, δωρήσασθαι ημίν το μέγα έλεος (Απολυτίκιο Αγίου Δημητρίου)

03 aprile 2014

Ιnno Akathistos (da Archim. Dionisio Papavasileiou)


O Madre di Dio, o invitta protettrice,
noi, tua città, salvati da terribili sciagure
eleviamo a Te inni di vittoria e di ringraziamento.
Tu, che possiedi potenza invincibile, liberaci da tutti i mali
e noi grideremo a Te: Gioisci Vergine Sposa.

PATRIARCATO ECUMENICO
SACRA ARCIDIOCESI ORTODOSSA D’ITALIA E MALTA
PARROCCHIA GRECO-ORTODOSSA DI SAN DEMETRIO
MEGALOMARTIRE
Via dé Griffoni, 3 40123 – Bologna http: sandemetriobo.blogospot.com
No Prot.: -/2014 Bologna li, 3.04.2014

O Madre di Dio, o invitta protettrice,
noi, tua città, salvati da terribili sciagure
eleviamo a Te inni di vittoria e di ringraziamento.
Tu, che possiedi potenza invincibile, liberaci da tutti i mali
e noi grideremo a Te: Gioisci Vergine Sposa.
Kontakion dell'Akathistos

Carissimi Parrocchiani e amici,

Siamo ormai arrivati alla fine della Grande e Santa Quaresima e la Chiesa ci inviterà a inneggiare
davanti alla Sacra Effige della Madre-di-Dio l'Inno Akathistos, che Lei così ama.
È uno tra i più famosi inni che la Chiesa Ortodossa dedica alla Theotokos.
Akathistos si chiama per antonomasia quest'inno liturgico del secolo V, che fu e resta il modello
di molte composizioni innografiche e litaniche, antiche e recenti."Akathistos" non è il titolo
originario, ma una rubrica:"a-kathistos" in greco significa "non-seduti", perché la Chiesa
ingiunge di cantarlo o recitarlo "stando in piedi", come si ascolta il Vangelo, in segno di
riverente ossequio alla Madre di Dio.
La struttura metrica e sillabica dell'Akathistos si ispira alla celeste Gerusalemme descritta
dal cap. 21 dell'Apocalisse, da cui desume immagini e numeri: Maria è cantata come
identificazione della Chiesa, quale "Sposa - Νύμφη" senza sposo terreno, Sposa vergine
dell'Agnello, in tutto il suo splendore e la sua perfezione.
L'inno consta di 24 stanze (in greco: oikoi), quante sono le lettere dell'alfabeto greco con le
quali progressivamente ogni stanza comincia. Ma fu sapientemente progettato in due parti distinte,
su due piani congiunti e sovrapposti - quello della storia e quello della fede -, e con due prospettive
intrecciate e complementari - una cristologica, l'altra ecclesiale -, nelle quali è calato e s'illumina il
mistero della Madre di Dio. Le due parti dell'inno a loro volta sono impercettibilmente suddivise
ciascuna in due sezioni di 6 stanze: tale suddivisione è presente in modo manifesto nell'attuale
celebrazione liturgica. L'inno tuttavia procede in maniera binaria, in modo che ogni stanza dispari
trova il suo complemento - metrico e concettuale - in quella pari che segue. Le stanze dispari si
ampliano con 12 salutazioni mariane, raccolte attorno a un loro fulcro narrativo o dommatico, e
terminano con l'efimnio o ritornello di chiusa: "Gioisci, sposa senza nozze – Χαίρε Νύμφη
Ανύμφευτε!". Le stanze pari invece, dopol'enunciazione del tema quasi sempre a sfondo cristologico,
terminano con l'acclamazione a Cristo: "Alleluia! - Αλληλούια” Così l'inno si presenta cristologico
insieme e mariano, subordinando la Madre al Figlio, la missione materna di Maria all'opera
universale di salvezza dell'unico Salvatore.
La prima parte dell'Akathistos (stanze 1-12) segue il ciclo del Natale, ispirato ai Vangeli
dell'Infanzia (Lc 1-2; Mt 1-2). Essa propone e canta il mistero dell'incarnazione (stanze 1-4), l'effusione
della grazia su Elisabetta e Giovanni (stanza 5),la rivelazione a Giuseppe (stanza 6), l'adorazione dei
pastori(stanza 7), l'arrivo e l'adorazione dei magi (stanze 8-10), la fuga in Egitto (stanza 11), l'incontro con
Simeone (stanza 12): eventi che superano il dato storico e diventano lettura simbolica della grazia che si
effonde, della creatura che l'accoglie, dei pastori che annunciano il Vangelo, dei lontani che giungono alla
fede, del popolo di Dio che uscendo dal fonte battesimale percorre il suo luminoso cammino verso la Terra
promessa e giunge alla conoscenza profonda del Cristo.
La seconda parte (stanze 13-24) propone e canta ciò che la Chiesa al tempo di Efeso e di
Calcedonia professava di Maria, nel mistero del Figlio Salvatore e della Chiesa dei salvati. Maria è la
Nuova Eva, vergine di corpo e di spirito, che col Frutto del suo grembo riconduce i mortali al paradiso
perduto (stanza 13); è la Madre di Dio, che diventando sede e trono dell'Infinito, apre le porte del cielo e vi
introduce gli uomini (stanza 15); è la Vergine partoriente, che richiama la mente umana a chinarsi davanti al
mistero di un parto divino e ad illuminarsi di fede (stanza 17); è la Sempre-vergine, inizio della verginità
della Chiesa consacrata a Cristo, sua perenne custode e amorosa tutela (stanza 19); è la Madre dei
Sacramenti pasquali, che purificano e divinizzano l'uomo e lo nutrono del Cibo celeste (stanza 21); è l'Arca
Santa e il Tempio vivente di Dio, che precede e protegge il peregrinare della Chiesa e dei fedeli verso l'ultima
Pasqua (stanza 23); è l'Avvocata di misericordia nell'ultimo giorno (stanza 24).
L'Akathistos è una composizione davvero ispirata. Conserva un valore immenso:
— a motivo del suo respiro storico-salvifico, che abbraccia tutto il progetto di Dio coinvolgendo la creazione
e le creature, dalle origini all'ultimo termine, in vista della loro pienezza in Cristo;
— a motivo delle fonti, le più pure: la Parola di Dio dell'Antico e del Nuovo Testamento, sempre presente in
modo esplicito o implicito; la dottrina definita dai Concili di Nicea (325), di Efeso (431) e di Calcedonia
(451), dai quali direttamente dipende; le esposizioni dottrinali dei più grandi Padri orientali del IV e del V
secolo, dai quali desume concetti e lapidarie asserzioni;
— a motivo di una sapiente metodologia mistagogica, con la quale —assumendo le immagini più eloquenti
dalla creazione e dalle Scritture —eleva passo passo la mente e la porta alle soglie del mistero
contemplato e celebrato: quel mistero del Verbo incarnato e salvatore.
Circa l'Autore, quasi tutta la tradizione manoscritta trasmette anonimo l'inno Akathistos. La
versione latina redatta dal Vescovo Cristoforo di Venezia intorno all'anno 800, che tanto influsso
esercitò sulla pietà del medioevo occidentale, porta il nome di Germano di Costantinopoli (733).
Oggi però la critica scientifica propende ad attribuirne la composizione ad uno dei Padri di
Calcedonia: in tal modo, questo testo venerando sarebbe il frutto maturo della tradizione più
antica della Chiesa ancora indivisa delle origini, degno di essere assunto e cantato da tutte le
Chiese e comunità ecclesiali.

Nella nostra Parrocchia l’Inno Akathistos si celebrerà secondo il seguente
programma, Venerdì 4 aprile 2014:
· Alle or e 18:30 il Mattutino con l’Inno Akathistos
· Alle ore 20:30 la Divina Liturgia di San Giovanni Crisostomo.

Inolte vi comunico anche il programma per la domenica 06 aprile 2014:
· Matuttino alle 09:00.
· Divina Liturgia di San Basilio Magno alle 10:15.
· Benedizione dell’Acqua per il mese di aprile ’14 alle 11:30.

A tutti la benedizione di Dio Trino e Uno per le intercessioni della Semprevergine
Maria.
Il Parroco e Padre nello Spirito
p. Dionisios
visitate anche il Blog degli amici della Parrocchia: www.sandemetriobo.blogspot.com

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